Si possono sprecare fiumi di parole, come è stato fatto in questi ultimi tempi, sulla riforma del gioco e dei casino online e sui vari problemi che questa “ristrutturazione” può comportare. Sono nodi “vecchi” ed alquanto “ingarbugliati” quelli del gioco che il nuovo Governo Gentiloni sarà chiamato a dipanare. Oltre al riordino dell’offerta, che non è argomento da poco, ci sono altre questioni importanti in sospeso che vanno dall’attuazione della quarta direttiva in materia di antiriciclaggio ed anche i decreti legislativi attuativi sull’ippica del Collegato agricolo. Senza dimenticare naturalmente le varie leggi sul gioco che “giacciono” tra i due rami del Parlamento e regolarmente messe in stand by.
Questo è quello che attende il nuovo Governo: la squadra finale di viceministri e sottosegretari sarà pronta tra qualche giorno, ma già impazzano i totonomi per i ministeri che più direttamente interessano il settore del gioco: ci saranno conferme e novità (pochine). Pier Carlo Padoan confermato certamente alla guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze e questo probabilmente per il gioco sarà un bene, sperando che a Pier Paolo Baretta “non venga tolto il gioco”.
Cambio della guardia per quanto attiene il Viminale. Angelino Alfano proseguirà il suo impegno governativo nel ministero degli Esteri, la cui guida risulta vacante proprio dall’incarico a Paolo Gentiloni di formare il nuovo Governo. Il posto di Alfano verrà occupato, od almeno è in pole position, Piero Fassino: in quota Anci (associazione in prima linea sul fronte del riordino dell’offerta di gioco e sulla definizione delle competenze in materia dei sindaci) insieme a Graziano Delrio, Ministro delle infrastrutture sotto il governo Renzi e che era tra i “papabili” per l’incarico di nuovo Premier.
Per quanto riguarda il ministero della Sanità, cui fa capo l’Osservatorio sul gioco patologico che non vuole far giocare al casino online, probabilmente rimarrà in capo a Beatrice Lorenzin che è stata in prima linea per la definizione dei nuovi Lea, dove è rientrato il GAP. Enrico Costa, più volte intervenuto in Conferenza Unificata per sottolineare l’importanza di proteggere le famiglie in materia di gioco, dovrebbe restare al ministero per le Attività Produttive. Il settore ludico guarda con estrema attenzione anche alle deleghe che saranno assegnate per quanto riguarda il gioco, posto che il referendum costituzionale e le sue conseguenze “apocalittiche”, sono arrivate proprio in un momento in cui la Conferenza Unificata stava per raggiungere un’intesa faticosa sul riordino dell’offerta di gioco, affidatale dalla Legge di Stabilità 2016.
Pare che il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta con delega ai giochi, potrebbe essere confermato e proseguire nella sua opera di colloquio intrapresa con gli Enti Locali per sciogliere gli ultimi nodi relativi agli orari ed alle distanze per le slot e le Vlt. C’era una “scadenza” al 15 dicembre considerata una buona data per porre fine ai colloqui tra Governo ed Enti Locali, ma che non verrà presumibilmente rispettata: colloqui ed intesa da cui dipendono anche i bandi scommesse sul bingo terrestre che avrebbero dovuto essere emanati nel 2016.
Si spera, quindi, che Pier Paolo Baretta possa essere chiamato ad ultimare il lavoro iniziato in Conferenza Unificata per poi procedere ad una staffetta con altro sottosegretario, forse De Micheli. Tra i tanti politici, poi, che si sono occupati di gioco, c’è anche Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia sotto il governo Renzi: bisognerà attendere per conoscere il suo eventuale ruolo e per cominciare a vedere con maggiore chiarezza il futuro del settore del gioco.